Vittoria Bianco incarna il coraggio e la determinazione di chi affronta la disabilità trasformandola in un’opportunità. Fin da piccola ha coltivato la passione per il nuoto, un’attività che l’ha accompagnata in tutte le fasi della sua vita, anche nei momenti più difficili. Nel 2018, dopo aver combattuto contro un tumore che non cicatrizzava, ha preso la difficile decisione di amputare la gamba destra. Per molti sarebbe stata la fine, ma per Vittoria è stato un nuovo inizio. Ha scelto di tornare in piscina, dove l’acqua le permette di sentirsi libera e di superare ogni barriera. “All’acqua non importa come sei”, afferma, e lì trova la sua forza.
Nel 2021 ha esordito agli Europei di Madeira, conquistando un oro e un bronzo, e stabilendo un record italiano. Le Paralimpiadi di Tokyo 2020 sono state il coronamento di un sogno, un obiettivo che aveva fissato subito dopo l’operazione, promettendo al padre che ci sarebbe andata. E lo ha fatto, vincendo un oro nella staffetta 4×100 stile libero, dimostrando che la disabilità non è un limite, ma un’opportunità per spingersi oltre.
Nel 2024, nonostante problemi di salute poco prima dei Giochi di Parigi, ha conquistato il bronzo nei 400m stile libero, la sua prima medaglia individuale paralimpica. “Non ho capito niente, mi state dicendo voi che ho vinto il bronzo. Ma ho fatto davvero 4’47’’? Non avevo grandi aspettative e nessun obiettivo, cercando di viverla come sarebbe venuta. Non è un buon tempo, ho fatto di meglio, ma è andata bene. Mi sono bombardata di antibiotici e antistaminici, che mi hanno buttata giù. Però mi sono detta: sono qui, sono a Parigi, alla mia seconda Paralimpiade e deve andare bene”.
Non mi aspettavo per nulla questa medaglia, avendo colleghe molto, molto forti. La presenza di Mattarella in tribuna mi ha davvero caricata. Voglio ringraziare tutti quelli che mi sono stati dietro, chi mi ha aiutato a continuare ad altissimo livello nella mia preparazione”. Queste le prime dichiarazioni di Bianco ai microfoni della Rai.
Vittoria, con umiltà, ci ricorda che la forza interiore e la determinazione possono superare qualsiasi avversità. La sua storia ci insegna che la disabilità può diventare un potente mezzo di ispirazione, trasformando limiti in successi. Il messaggio di Vittoria è chiaro: nell’acqua, come nella vita, siamo tutti uguali, ed è fondamentale non arrendersi mai, credere in sé stessi e trovare la forza di rialzarsi ogni volta che si cade. È un invito a tutti noi a guardare oltre le difficoltà, a trasformare ogni ostacolo in un’opportunità per crescere e realizzare i nostri sogni.
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