Personaggio femminile assolutamente anomalo e rivoluzionario, immaginato e disegnato da Guido Crepax a metà degli Anni ’60, Valentina irrompe sulla scena del fumetto internazionale come una novità assoluta nella storia della letteratura disegnata, oltre che come una vera e propria opera d’arte. Esordisce nel 1965, sulle pagine della rivista Linus, da personaggio secondario in una serie fantascientifica – è la fidanzata del protagonista, Philip Rembrandt, alias Neutron, un critico d’arte col potere di rallentare il tempo – ma prestissimo si conquista la scena e un ruolo di protagonista assoluta, affascinando torme di lettori tanto in Italia quanto in Francia, Argentina e Giappone. La sua spregiudicatezza, la sua indipendenza, la sua autonomia, il suo look ispirato all’attrice americana degli anni ’20 Louise Brooks, rompono ogni precedente archetipo femminile nel fumetto internazionale e la trasformano presto in un nuovo modello femminile di riferimento. Alle caratteristiche tipiche dello stile di Crepax, in cui il realismo si mescola con la dimensione onirica e lisergica, si aggiungono tocchi di erotismo sfumato e feticismo elegante, e una grande attenzione all’inconscio della protagonista e alla sua biografia. In effetti Valentina, ed è questa una delle trovate più straordinarie dell’autore, vive un’esistenza reale: ha un vero lavoro col quale si guadagna da vivere, la fotografa, una carta d’identità, un preciso domicilio milanese; nasce il 25 dicembre 1942, invecchia (sebbene un po’ più lentamente del normale), ed esce di scena, nel 1995.